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 Quaestio

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3 partecipanti
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Ale




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MessaggioTitolo: Quaestio   Quaestio Icon_minitimeLun Mar 01, 2010 7:52 pm

Con questa mia primissima apparizione sulla scena del forum vorrei porre una domanda che mi sono più e più volte fatto ma alla quale non ho trovato una risposta abbastanza chiara e/o soddisfacente: qual è la grande differenza che distingue la filosofia analitica dalla filosofia continentale?
Si tratta di un vero e proprio modello per trattare i vari argomenti filosofici o si tratta di una vera e propria presa di posizione (o impostazione) che spinge a dissentire su alcuni argomenti a priori?
grazie
ale
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ucciditore




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MessaggioTitolo: Re: Quaestio   Quaestio Icon_minitimeLun Mar 15, 2010 2:14 am

Alcuni sostengono che si tratta solo di una differenza di stile; altri che la differenza riguarda anche gli oggetti dell'analisi; qualcuno penserà anche che le differenze riguardano entrambi gli aspetti..
Per quanto riguarda lo stile: un filosofo analitico dovrebbe essere più chiaro, conciso e argomentativo rispetto a un filosofo continentale. In realtà non sempre vengono raggiunti questi obiettivi: si pensi a Wittgenstein e al suo stile oscuro.. ma anche a Quine, Russell, ecc, che proprio nei loro scritti più famosi non perdono occasione di lasciare implicazioni inesplicate, argomentazioni solo abbozzate ecc.. (sia in "two dogmas of empiricism" di Quine, sia in "on denoting" di Russell, saprei indicare tali mancanze).
Le differenze negli oggetti di analisi ci sono senza dubbio: si tratta di una predilezione da parte degli analitici verso le analisi del linguaggio, della logica, della scienza..
Ovviamente si tratta di distinzioni di grado, infatti molti filosofi considerati analitici non si limitano ad affrontare argomenti tipicamente analitici, così come non mancano affatto continentali che si occupano di linguaggio e così via, inoltre ci sarà anche qualche continentale stilisticamente analitico..
Al di là di come le cose stanno di fatto, secondo me un filosofo non può che aspirare ai principi postulati dalla filosofia analitica: si tratta dei principi stessi della filosofia (ad es: un filosofo che non argomenta (e ce ne sono molti) che filosofo è?)
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Ale




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MessaggioTitolo: Re: Quaestio   Quaestio Icon_minitimeLun Mar 15, 2010 9:35 pm

innanzitutto grazie per la risposta!
da quando ho pubblicato questa domanda ho comunque cercato di informarmi e casualmente ieri sera parlavo con un laureando in filosofia che mi aveva detto di essere particolarmente interessato alla filosofia analitica anglossassone, in particolare filosofia della mente (ecco un primo esempio di una tematica tipica della filosofia continentale trattata anche da analitici). Lui mi ha risposto che in fin dei conti è più corretto parlare di metodo analitico più ch di una filosofia analitica, cioè appunto di una differenza del metodo che dev0essere prettamente scientifico e non partire da assunti metafisici o ontologizzanti! sempre lui, ieri sera, criticava fortemente la filosofia continentale accusandola di aver dato alla filosofia quell'immagine negativa che la dipinge, spesso, come un'accozzaglia di sofisticherie che portano al relativismo delle opinioni, oltre che una disciplina inutile alla società d'oggi!
per quanto rigiarda il fatto di argomentare sono d'accordo con te sul fatto che sia necessario per un filosofo dar forza alle proprie tesi tramite l'argomentazione.
devo premettere di essere solo al secondo anno di filosofia e comunque di non non potermi definire preparato su degli autori piuttosto che su concetti in particolare, ma ho letto con attenzione solo un paio di libri di filosofi analitici (frankena e lecaldano) e questi, trattando la questione morale, non mancavano di argomentare pro et contra le loro stesse teorie. quindi credo che una filosofia analitica debba trattare le questioni metodicamente, dimostrare e quindi argomentare le proprie tesi.
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Maschio
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MessaggioTitolo: Re: Quaestio   Quaestio Icon_minitimeGio Giu 24, 2010 10:17 am

Con l'espressione filosofia continentale ci si riferisce generalmente ad una moltitudine di correnti filosofiche del XX secolo, quali la fenomenologia, l'esistenzialismo (in particolare Martin Heidegger), il post-strutturalismo e post-modernismo, decostruzionismo, la teoria critica come quella della Scuola di Francoforte, la psicoanalisi (in particolare Sigmund Freud), ed il Marxismo e la filosofia Marxista. Ci sono differenze talmente grandi tra queste scuole, che sembra impossibile individuare una linea generale condivisa da tutte, che sarebbe la caratteristica principale della filosofia continentale.
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MessaggioTitolo: Re: Quaestio   Quaestio Icon_minitime

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